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Iniziamo col dire, anche
se è ormai cosa ben nota a tutti, che il sale da cucina (o Salgemma) è un
composto chimico ionico di formula NaCl che corrisponde alla nomenclatura IUPAC
di Cloruro di Sodio.
E se questo non
corrispondesse in realtà sempre al composto che noi tutti ordinariamente
utilizziamo per cucinare?
In effetti il sale da
cucina ordinariamente usato è costituito da una base più o meno rilevante di
cloruro di sodio a cui però sono aggiunti in quantità più o meno rilevanti
altri composti che contribuiscono a conferire allo stesso qualità, colori e
persino grado di salinità, per cui possiamo realmente distinguere un “sale più
salato” da un “sale meno salato”.
Entrando nello specifico
si potranno rilevare diverse varietà di prodotto:
·
Sale iodato:
comunemente diffuso nei rivenditori è già una varietà sensibilmente differente
dal classico cloruro di sodio e deriva all’aggiunta a quest’ultimo di Iodio
sotto forma di Ioduro o Iodato di Potassio (KI o KIO3), perché fare tutto ciò?
Semplicemente perché l’organismo umano ha bisogno di una minima quantità di
iodio per funzionare regolarmente (esso controlla la funzione degli ormoni
tiroidei) e in alcune zone del mondo essa è assente nel fabbisogno derivante
dalla normale dieta per cui occorre aggiungerlo in altro modo onde evitare
l’insorgere di problemi legati all’ipertiroidismo;
·
Sale iposodico:
sale con minore contenuto di sodio, perché miscelato in quantità variabile con
un altro composto ossia il cloruro di
potassio (KCl), essendo la sensazione di “salinità” data dall’interazione
del sodio Na con l’organismo, il sale iposodico risulta effettivamente meno
salato se addizionato ai cibi e può essere utilizzato, sempre previo consulto
medico, per tenere sotto controllo problemi legati all’ipertensione arteriosa.
·
Sale asodico:
un tipo di sale quasi completamente privo di sodio (ne contiene al massimo lo
0.12%) utilizzato solamente, sempre previa prescrizione, nelle diete iposodiche
particolarmente rigide.
·
Sale marino integrale: contenente cloruro di sodio miscelato con altri
elementi quali ad esempio iodio, bromo, argento ciò a parità di peso riduca la
quantità effettiva di sodio presente e può essere usato in cucina insieme alle
erbe aromatiche per il condimento dei cibi.
Ripetiamo dunque ancora
una volta che l’elenco dei prodotti qui riportati hanno uno scopo puramente informativo, per chi fosse interessato all’utilizzo
di eventuali prodotti è opportuno consultare un medico senza basarsi
semplicemente sulle poche informazioni qui riportate onde incorrere in problemi
di salute indesiderati, una dieta buona ed equilibrata è senza dubbio il
principale vettore per una vita sana.
Marco Di Paola
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