sabato 18 ottobre 2014

Raggi UV: Abbronzatura e non solo.

le radiazioni solari possono esser la causa di problematiche per la salute dell’essere umano.
In particolare le radiazioni sono quelle che ricadono nell’interno dell’intervallo di lunghezze d’onda dell’ultravioletto (UV) ossia tra i 100 e i 400 nm (1 nm=10-9 m).
Queste radiazioni avendo lunghezza d’onda molto bassa posseggono una grande quantità di energia (ricordiamo che le radiazioni seguono la legge E=hv dove v=frequenza=1/lunghezza d’onda) e per questa proprietà sono in grado di penetrare più o meno profondamente all’interno del nostro corpo.
In particolare i raggi della “famiglia UV” sono suddivisi in tre sottocategorie:
U.V-A (98%) : lunghezza d'onda: 320 - 400 nm
Gli U.V-A, hanno effetti ottimi sull'abbronzatura (anche se inferiori agli U.V-B) e moderati sul danneggiamento cutaneo.
Vista la loro elevata lunghezza d'onda sono tuttavia in grado di penetrare in profondità nel derma distruggendo capillari, collagene ed elastina, provocando eritemi e danneggiando la pelle.
UV-B (2%) : lunghezza d'onda: 280 - 320 nm
I raggi U.V-B, hanno una capacità di penetrazione inferiore e non riescono a superare le strutture più superficiali della pelle. Gli effetti deleteri sono comunque importanti poiché i raggi U.V-B sono in grado di alterare il materiale genetico contenuto nel DNA aumentando il rischio di comparsa di tumori cutanei.
La radiazione UV-B è molto più efficace della radiazione UV-A nel provocare l'eritema.
U.V-C: lunghezza d'onda: 100 - 280 nm
I raggi UV-C sono particolarmente dannosi per la salute ma vengono trattenuti dalla fascia di ozono e per questo non hanno effetti particolari sulla pelle.
Il rischio di esposizione a questi raggi aumenta in alta quota.

Altre proprietà dei raggi ultravioletti sono sfruttate per utilizzi più o meno importanti nella vita quotidiana:
  • Lampadine e tubi a fluorescenza: sfruttano la capacità del mercurio a bassa pressione di assorbire l’UV e riemetterlo come radiazioni visibili generando così i colori che noi percepiamo.
  • Lampade UV: simili alle prime (solo che mancano dello stato di conversione in luce visibile) trovano utilizzo in analisi di minerali, rocce, gemme e vari di tipi di oggetti da collezione poichè molti materiali costitutivi di questi oggetti reagiscono all’interazione con queste radiazioni generando fenomeni di fluorescenza. Coloranti fluorescenti sono usati in biochimica e sono in dotazione alla polizia scientifica per identificare fluidi corporei o altre sostanze durante le indagini. Alcune proteine, presentano anch’esse lo stesso fenomeno e vengono utilizzate come “marker” in genetica: es. la Green Fluorescent Protein (GFP).
  • Strumenti di potabilizzazione l’acqua, sterilizzare ambienti e strumenti utilizzati in ambiti biologici o ospedalieri I raggi ultravioletti infatti Sono in grado di uccidere quasi tutti i virus ed i batteri. La radiazione ultravioletta germicida, infatti, è una radiazione compresa in una banda di lunghezze d'onda in grado di distruggere batteri, virus e altri microorganismi, modificandone il DNA o l'RNA impedendone quindi la riproduzione. Questo principio permette la disinfezione dell'acqua e dell'aria. L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha calcolato che la potabilizzazione dell'acqua con i raggi UV costa 2 centesimi di dollaro per 1000 litri di acqua.
  • Nel processo di produzione dei microprocessori e in alcuni processi di litografia.
  • Infine vengono utilizzati nell’ambito della spettroscopia di assorbimento molecolare UV-visibile come processo di analisi particolarmente diffuso in chimica analitica.


Proprio a causa dell’alto contenuto energetico contenuto in questo tipo di radiazioni è consigliabile utilizzare protezioni per gli occhi quando si lavora con la luce ultravioletta, specie se di corta lunghezza d'onda. I normali occhiali forniscono una leggera protezione.


Marco Di Paola



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